ROMETTA - Le Frazioni



ROMETTA, CENTRO STORICO
Altitudine (mt): 563
Abitanti: 1.015 (fonte ISTAT 2001)
Santo Patrono: San Leone Vescovo
Altre ricorrenze religiose: Madonna dei Cappuccini.

Sede del Comune, agli inizi del 1900 contava oltre 5000 abitanti sparsi nei numerosi villaggi circostanti. Dal secondo dopoguerra, la popolazione residente scende verticalmente a causa dell’emigrazione diretta non solo verso la frazione marina di Rometta Marea ma anche verso i Comuni costieri vicini.

ROMETTA MAREA
Altitudine (mt): 5
Abitanti: 4.419
Ricorrenze religiose: S.Antonino da Padova

Moderno centro costiero. E’ la frazione più densamente abitata del Comune. Il centro storico è rappresentato dal quartiere “Due Torri” che prende il suo nome dall’esistenza di due torri costiere, inserite nel sistema difensivo delle coste siciliane ed operative nel 1549, i cui resti sono ancora oggi visibili intorno alla Via due Torri. Dopo la costruzione della strada rotabile del 1833 (l’attuale Via Nazionale), costruita dai Borboni, sorsero a fianco dell’importante arteria moltissime costruzioni civili. Da questo momento la frazione si è ingradita sempre più e, dal 1970 ad oggi, è interessata da un notevolissimo incremento urbanistico e demografico. Nel periodo estivo Rometta Marea accoglie oltre 15000 residenti nelle villette a schiera, edificate durante il periodo del boom edilizio degli anni 70’ e 80’.

CONDURI
Altitudine (mt): 428
Abitanti: 12

Antico borgo agricolo forse fondato in età medievale. Al centro sorge la Chiesa, ad un’unica navata, dedicata alla Madonna di Loreto costruita nel 1481. Densamente abitato sino al secondo conflitto mondiale, quando trovarono rifugio molti messinesi che avevano perso la propria abitazione a causa dei bombardamenti di Messina, il villaggio andò via via spopolandosi nei decenni successivi. Abbandonato quasi del tutto ai primi del 1970 in seguito ad un’alluvione che aprì numerose frane.

SOTTOCASTELLO
Altitudine (mt): 433
Abitanti: 11

Piccolo Borgo fuori le mura sorge lungo l’argine della strada provinciale Rometta Marea-Rapano-Rometta. Oggi, molte delle sue abitazioni sono vuote. Si trova una Trattoria dove è possibile gustare piatti tradizionali del luogo. Anticamente costruito a margine dell’antica strada regia “Via Messina”, il Borgo si trova a poca distanza dalla Porta Castello o Messina che lo sovrasta dall'alto delle mura merlate e assieme all'altra Porta, chiamata Terra o Milazzo, rappresentavano le uniche vie d'accesso alla Città-castello. Nel medioevo rappresentava il luogo dove potevano trovare ospitalità i viaggiatori che giungevano a Rometta dopo la chiusura delle Porte che avveniva in coincidenza con il tramonto. Qui potevano pernottare e, di giorno, lasciare i bagagli e i cavalli in quanto era proibito per ragioni igienico sanitarie condurli dentro le mura della città-fortezza.

RAPANO
Altitudine (mt): 326
Abitanti: 46

Le sue origini risalgono al periodo anteriore all'anno mille. Viene citato in molti documenti notarili (1200-1330) del Monastero S.Maria de Messana che possedeva molti terreni nel feudo di Rapano. Sotto Federico III l'Aragonese (1296-1337) Rapano risulta feudo del nobile Giovanni di Manna. Nel 1408, il Casale di Rapano risulta proprietà di Niccolò Castagna, signore anche di Rocca e di altri Casali. Il 15 novembre 1604, Rometta permutò con il Conte di Villafranca i diritti che aveva su questa terra, ottenendo in cambio il casale di Rapano. In seguito venne tolto nuovamente a Rometta ed assegnato ai discendenti di Niccolò Castagna. Però sul finire del 1700 i Romettesi, dietro pagamento di una ingente somma alla corona, rientrarono in possesso del feudo di Rapano che nel frattempo era stato elevato al rango di Baronia. Da quel momento in avanti Rapano rimarrà legato sempre a Rometta. La chiesa parrocchiale del paese è dedicata a S.Domenico..Non molto distante da Rapano, si trova il borgo abbandonato di Pantano, piccolo ma grande per la particolare conservazione delle sue piccole abitazioni strette attorno alla chiesetta della Madonna delle Grazie. Il tempo si è fermato agli inizi del 900', lasciandoci un interessante luogo della memoria da conservare e da valorizzare. Al suo interno, dei ruderi della Torre del "Baglio", luogo dove nel 1400-1600, veniva amministrata la giustizia alla presenza dei Giurati di Pantano e del Baiuolo di Rometta.

SAN CONO
Altitudine (mt): 456
Abitanti: (inclusi in Rometta)
Ricorrenza religiosa: S.Anna

Sorge alle falde della collina di Rometta. La sua origine è legata al culto di S.Conone. Infatti, si racconta che quando a Messina, scoppiò una terribile peste i Romettesi, per scongiurare il pericolo che il mortale morbo venisse portato a Rometta dai forestieri, costruirono due chiese fuori le mura e le dedicarono a San Cono: una di queste sorse appena fuori le mura, a poca distanza dalla Porta Terra o Milazzo. Attorno alla chiesa, a poco a poco, iniziarono a sorgere le prime abitazioni civili. Oggi, la frazione è il centro abitato più popoloso della fascia collinare del Comune.

GIMELLO
Altitudine (mt): 409
Abitanti: 311
Ricorrenza religiosa: S.Rocco

Gli fanno da sfondo i monti peloritani mentre da ponente è guardato dal promontorio di Milazzo e dall'antico eremo di Crispino. Le sue origini risalgono, con molta probalità al medievo, e precisamente al periodo normanno, quando, secondo la tradizione, Ruggero fondò un villaggio al quale mise il nome di uno dei suoi Santi protettori, S.Menna. Infatti, dal greco deriva l'attuale forma "aghimeddu" avvicinandola molto al nome di Abamenni, citato in alcuni documenti notarili medievali. Oggi, Gimello, nonostante l'asperità dei luoghi, è interamente immerso nel verde dei boschi ed è la seconda frazione collinare per residenti dopo S.Cono.

SANTA DOMENICA
Altitudine (mt): 346
Abitanti: 228
Ricorrenza religiosa: San Gaetano

Si trova a 3 Km da Rometta, verso ponente. Nelle sue contrade si sono trovati i segni, tombe a grotticelle scavate nella roccia, dei primi insediamenti umani risalenti all'età del Neolitico (contrada Raspa). Sicuramente nel basso medioevo il villaggio era chiamato Neocastro. Successivamente, in età moderna, prese il nome attuale. Poco distante il piccolo borgo di S.Sebastiano dove sorgeva una Casa (Oratorio) di Sacerdoti sotto la regola di S.Filippo Neri, edificata nel 1699 dal Sacerdote, don Benedetto Mundo, ricco prelato romettese. Oggi tutto il plesso religioso con l'annessa Chiesa, proprietà privata, versa in abbandono completo. Nonostante da decenni si lotti per migliorare l'attuale stato precario delle due uniche strade provinciali che la collegano, una a Rometta e l'altra alla SS.113 attraversando i Comuni di Roccavaldina e Torregrotta, gli abitanti della frazione continuano a popolare, forse quello che fu il primo centro abitato dall'uomo del territorio romettese.

SANT’ANDREA
Altitudine (mt): 80
Abitanti: 137
Ricorrenza religiosa: Madonna del Sabato

Nessuna notizia scritta abbiamo per la sua fondazione. Solo un'attenta osservazione di brani del tessuto urbano e viario del borgo, ci fanno pensare ad una struttura di ispirazione araba e comunque alto medievale. Ma alcuni reperti, venuti alla luce nel 2008, durante i lavori del gasdotto, risalenti alla Età del Bronzo fanno supporre ad un insediamento umano preistorico. Il nome del borgo di Sant'Andrea appare intorno al XIII secolo in alcuni documenti, scritti in lingua greca, conservati alla Biblioteca Nazionale di Parigi, appartenuti al Monastero di suore basiliane di S.Maria de Messana e nei quali viene citato come il villaggio dell'Apostolo Andrea. Successivamente, in età moderna fu indicato con il nome di Rantuccio (1740) per poi passare al nome attuale, che è quello originario, di S.Andrea. Il villaggio, sino al 1604, non dipendeva da Rometta ma era un feudo; Nel 1548 risulta signore feudale la famiglia Cottone, Conti di Bauso. Infatti, il 15 novembre 1604, Sant'Andrea e Rapano furono ceduti dagli stessi Cottone alla città di Rometta. La sua derivazione (di Sant'Andrea) di età bizantina ci è assicurata dalla cantica "Evviva Maria". A differenze delle grandi chiese bizantine di Sicilia, le cui pareti venivano coperte da mosaici atti a raccontare al popolo le sacre scritture, qui nella povera cappella della Madonna del Sabato non sono le pareti della Chiesa a raccontare le sacre storie, ma la viva voce del popolo, che riunendosi sul sagrato per sette venerdì precedenti la festa nel nome di Maria, raccontano brani delle sacre scritture mediante un cantò che inframmezza la vita di Maria a storie del paese. (tratto da Saverio Ponz de Leon in "La tradizione dell'Evviva Maria a Sant'Andrea" - Trento 2007

TORRETTA
Altitudine (mt): 464
Abitanti: inclusi in Rometta
Ricorrenza religiosa: Madonna del Palostrago

Deve il suo nome ai resti di una torretta medievale d'avvistamento che sorge nei suoi pressi sul versante occidentale del Palostrago o Palostraco (da Paleo Castrum = vetus oppidum = vecchio campo). La torretta, d'impianto circolare faceva parte del complesso sistema difensivo della città-castello di Rometta: dalla sua posizione si controllava a vista tutto il golfo di Milazzo e gran parte della piana milazzese e, sopratutto, dominava e vigilava l'importante passo della strada mulattiera che dalla costa raggiungeva Rometta. Oggi la piccola Frazione non è abitata, e va ricordata per la scuola elementare rurale, attiva negli anni sessanta e che accoglieva numerosi alunni provenienti dalla vicina San Cono e per una Trattoria-Pizzeria immersa nel verde. Nei suoi pressi, si dirama un'importante strada di origine antichissima,oggi a terra battuta, che collega Rometta a San Martino di Spadafora. La strada, tracciata su un'antica trazzèra regia, attraversa contrade dai nomi che evocano ricordi e atmosfere di una volta, quali Quareddi, di chiara derivazione araba. Ed ancora Frantumeli e Cucuzzaro. Quest'ultimo luogo, poco distante da Torretta, fu interessato da un tragico evento accaduto durante la rivolta antispagnola di Messina del 1674-1678. Per far arrendere la guarnigione spagnola asserragliata in Rometta, le truppe francesi e i rivoltosi messinesi, decapitarono decine di prigionieri spagnoli. Finite le ostilità, i corpi orrendamente mutilati, furono sepolti in quel luogo che da allora si chiamò Cucuzzaro.

GIMELLO MONACI
Altitudine (mt): 404
Abitanti: 88

Piccola contrada di Rometta adagiata su un ridotto pianoro. Si accede dalla Frazione di Gimello. E' attraversata dalla strada che conduce alla fonte di Silimò. Nel medioevo si trovavano numerosi eremi di Monaci da cui deve il suo toponimo. Oggi restano solo dei ruderi di un piccolo Monastero utilizzato sino al 1700 come ospitalità e cura per i malati. Da qui si giunge attraverso una strada interrata alla dismessa fabbrica di polvere pirica di Costicampo, operativa sino alla prima metà del 1900.

SCALONE OLIVETO
Altitudine (mt): 355
Abitanti: 23

Situato lungo la strada provinciale Rometta Marea-Rapano- Rometta, il piccolo centro abitato ha perso la quasi totalità dei suoi abitanti a partire dal secondo dopoguerra a causa dell'emigrazione. Scalone deve il suo nome ai grandi gradoni in pietra che permettevano di percorrere un breve ma tortuoso tratto in salita della regia trazzèra che dalla marina portava alla città-castello di Rometta. Lo stesso tratto era controllato e difeso dalla torretta medievale i cui ruderi sono ancora oggi visibili. Alla Torretta di Scalone, simile ad una massiccia torre cilindrica, giungevano i segnali visivi lanciati, in caso di pericoli (incursioni saracene o turche) provenienti dal mare, dalla Torretta fortificata di Saponara e da qui bypassati direttamente a Rometta, centro di difesa e di asilo della popolazione del vasto territorio.

SAFI’
Altitudine (mt): 478
Abitanti: (inclusi in Rometta)

Piccolo centro abitato che si snoda lungo la strada provinciale San Cono-Gimello e da dove si innestano le strade comunali che conducono a Conduri e alle colline di San Leone. Seppure di origine moderna, deve il suo nome al suo antico proprietario, Costantino Safì, citato in un documento del 1096 dal quale risulta esserne stato il possessore.

FILARI
Altitudine (mt): 105
Abitanti: 17

La contrada Filari- Mazzabruno si trova a monte di Rometta Marea e si snoda lungo la provinciale Rometta Marea-Rometta. Di recente espansione urbanistica, la contrada Filari si è sviluppata intorno all’antico gruppo di casolari, attraversato da una trazzèra pubblica che lambiva la vicina Chiesetta dedicata a San Giuseppe e conduceva all’abitato di San Martino di Spadafora. Sul suo territorio sorgono un moderno frantoio per la macina di olive e un'azienda di laterizi. A poca distanza, l'altra contrada di Mazzabruno che di recente sta popolandosi con nuovi insediamenti. Occupa un vasto pianoro ricco di acque sorgive conosciute fin dai tempi antichi (Gibbione). Su questo piccolo territorio pianeggiante avvenne la battaglia del 964 tra Bizantini e Arabi e, in epoca umbertina fu costruito un piccolo ridotto militare di cui ancora oggi si notano i resti in località Fortino a poca distanza dal Campo Sportivo comunale di Filari.

LORENTI
Altitudine (mt): 308
Abitanti: (inclusi in Rometta)

Piccolissimo borgo posto lungo la strada provinciale Saponara-Rometta. Oggi è quasi del tutto spopolato. Deve il suo nome quasi sicuramente perchè sorgeva "ad oriente" di Rometta la quale si staglia in alto con lo sprone roccioso di Porta Messina.